Dal 10 maggio tre weekend per scoprire luoghi, tradizioni, percorsi, ricette, artigiani da un capo all'altro della Sicilia. È la quarta edizione della manifestazione, quest'anno anticipata in primavera e legata all'Anno del Turismo delle radici. Durante i tre weekend del Borghi dei Tesori Roots Festival si potrà fare tanto, tantissimo: dal 10 al 26 maggio, i venerdì dedicati soprattutto alle scuole, sabato e domenica per tutti.

L’attesa è tanta, appena il programma è stato pubblicato sui social ha ricevuto migliaia di condivisioni e richieste di informazioni: 46 borghi  sparsi come tessere di un unico mosaico siciliano, circa 500 tra siti, passeggiate ed esperienze e molti giovani coinvolti per raccontare una Sicilia del tutto sconosciuta che va dalle Madonie ai Nebrodi, dai Sicani agli Iblei, da una punta all’altra dell’Isola.

I borghi di questa edizione 2024 – coordinata da Michele Ruvolo con Giovanna Cirino, Marco Coico, Alessandra Fabretti, Alida Fragale – rappresentano tutte e nove le province siciliane. Nel Messinese i Comuni interessati saranno tutti "nel verde dei Nebrodi" (6 borghi). I borghi da scoprire sono quasi tutti arrampicati sui monti. Come Frazzanò dove c’è l’unico monastero basiliano di Sicilia con la Kîmesis, raro affresco che riprende lo stile dell’arte bizantina; ma si va anche per fragole d’alta quota; Alcara Li Fusi c’è San Pantaleone con l’organo seicentesco, tra i più antichi della Sicilia; e il museo di arte sacra, con un Cristo in cera col costato aperto e gli organi interni visibili. E non dimenticate i grifoni (che si vedranno da vicino). Nelle botteghe e nelle case di San Piero Patti si parla ancora un particolarissimo dialetto gallo-italico, ma una visita la meritano i laboratori del convento dei Carmelitani dove si tramanda l’arte antica della tessitura.

Infine Mirto, altro borgo dove degustazioni e visite gastronomiche inedite la faranno da padrone, riscoprendo una start up innovativa che porta il cibo siciliano nel mondo o guardando i maialini che corrono nei noccioleti. La new entry, Pettineo festeggia‘a vutata de l’altari  di Sant’Oliva che compie 400 anni esattamente come il Festino palermitano, e espone i brandelli del “Chilometro di tela” degli artisti che il mecenate Antonio Presti donò ai cittadini.