La festa della pace (o degli Angeli), fù istituita dal Marchese Francesco Rao Corvaja nel 1830 per sancire la ritrovata armonia tra le comunita di Mongiuffi e di Melia. Ancor'oggi la tradizione vuole il ripetersi dei rituali storici il Lunedì di Pasqua. Ma questa è la storia: quaranta giorni prima della Pasqua, nella chiesa di San Sebastiano, si teneva una riunione tra le due comunita durante la quale venivano selezionati otto ragazzi, quattro di Mongiuffi e in onore della Madonna e quattro di Melia in onore del Cristo risorto, molto giovani... si dice tra dieci e i quindici anni.

Per la preparazione era incaricata una persona, che con grande maestria istruiva questi ragazzi a recitare un testo in latino misto a dialetto siciliano scritto nel 1833 dal Sacerdote Giovanni Cuzari. Le famiglie dei bambini preparavano le vesti bianche e gli addobbi per le ali con dei nastri azzurri per Mongiuffi e rossi per Melia.

L’incontro tra le due comunita avveniva il lunedì delle palme dove veniva eseguita la processione con le statue della Madonna e del Cristo risorto presso “U CHIANU DI L’ANCIULI”, che a quel tempo era il luogo piu capiente dove si ergeva un palco ornato di rami d’oleandro e di ginestre.

Al suono forte e ritmato dei tamburi cadevano i veli del palco che tenevano nascosti gli angeli, mentre al suono della musica e allo scoppio dei mortaretti gli angeli che tenevano il manto nero della vergine lo facevano cadere. Le due statue, quasi correndo, s’incontravano per tre volte inchinandosi l’una di fronte all’altra, poi venivano sistemate ai piedi del palco: rigorosamente a sinistra la Vergine e a destra Il Cristo.

Dai Balconi, addobbati con coperte lavorate e scialli di seta, le donne buttavano fiori e grano sulle statue e sulle autorità sottostanti, mentre il popolo festante sventolava fazzoletti bianchi e rami d’alloro.

Da qui aveva inizio la recita, durante la quale subito dopo l’incoronazione l’Arciprete teneva una piccola predica per spiegare il significato della sacra rappresentazione.

Alla fine, dopo che il marchese aveva rivolto i suoi complimenti a bambini e genitori aveva inizio la processione verso la chiesa di San Nicolo per la celebrazione della Santa Messa.

Al giorno d’oggi é ancor vivo lo spirito della tradizione che vede il ripetersi della rappresentazione sacra ogni lunedì di pasqua.

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