L’arcivescovo Giovanni Accolla ha convocato la Chiesa diocesana nella Basilica Cattedrale per celebrare l’Eucaristia in suffragio di Papa Francesco.
La comunità diocesana ha risposto il suo “eccomi”, accorrendo numerosa. In una Cattedrale davvero gremita, il popolo santo di Dio che è in Messina – Lipari – S. Lucia del Mela ha offerto la
preghiera di suffragio ed espresso la gratitudine per il ministero del Santo Padre Francesco.
Durante l’omelia, l’arcivescovo – ripercorrendo i testi della Parola di Dio – ha voluto rileggere la persona e la testimonianza di Papa Francesco alla luce della risurrezione di Cristo, che lo ha reso partecipe della vita eterna associando il suo servo e nostro Papa alla sua risurrezione, chiamandolo durante l’Ottava di Pasqua.
L’arcivescovo ha voluto evidenziare alcuni tratti dell’umanità e della spiritualità di Francesco. In particolare «la libertà interiore e la testimonianza di fede con le quali ha vissuto la sua vita da
“uomo di Dio con i piedi per terra”, facendo della “Misericordia” e della “Speranza” i temi della evangelizzazione per celebrare il Giubileo del 2016 e il Giubileo del 2025».
Ha poi voluto indirizzare l’attenzione dell’assemblea alla comprensione del significato dell’espressione “servo inutile”. Considerando l’appellativo di “Servus servorum Dei”, il presule ha voluto declinarne il senso congliendo atteggiamenti che hanno caratterizzato la persona e il ministero del Papa: fidarsi di Dio offrendo il proprio contributo… essere fedele nelle piccole e
grandi cose… “farsi” per amore, saper sorridere sempre, essere pazienti sempre, perdonare sempre…
Accanto al Crocifisso del Giubileo è stata posta l’immagine di Papa Francesco, ai piedi della Croce segno di speranza, richiamo alla sua vita «offerta al Signore» – come ha scritto nel suo testamento spirituale – «per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli».
La presenza di tutte le massime autorità ha ulteriormente richiamato la valenza sociale della fede che, incarnandosi, si fa cultura.
La diretta TV sul canale di RTP, al cui presidente si rinnova la gratitudine, ha reso possibile che il mistero celebrato e la voce del pastore dell’arcidiocesi entrassero nelle case di molti per essere carezza del Signore e segno di viva comunione, soprattutto con anziani ed ammalati.
Al termine della celebrazione è risuonato forte uno degli appelli rivolti in più occasioni da Francesco e compendio del suo animo: «non lasciatevi rubare la speranza!».